Gallery
Via della Rocca, 3/b-10123 Torino
Orari d’apertura:
Da Martedì a Sabato:
10.30-12.45 e 15.30-19.30
Opening time from Tuesday to Saturday:
10.30-12.45 and 15.30-19.30
La galleria Roccatre fu fondata a Torino nel 2003 da Luigi e Alessandro Vittorio Toppino nella storica e centrale via della Rocca. Nella sua fase iniziale ha proseguito il percorso della galleria Le Immagini, riconosciuta per l’attività di valorizzazione di artisti storicizzati del Novecento. Da una decina di anni dedica particolare attenzione al lavoro di artisti di fama nazionale ed internazionale del periodo compreso tra gli anni Cinquanta e Settanta, proponendo mostre personali e collettive e partecipando a fiere di fama internazionale. Nell’ultimo periodo si è voluto inoltre dare risalto a singolari episodi artistici introdotti da significativi testi critici. Le mostre dal titolo Intorno alla Maison Poétique e Sul progetto: pensieri e riflessioni (con Sandro De Alexandris, Beppe Devalle, Marco Gastini, Emilio Isgrò, Gino Gorza, Giorgio Griffa, Bice Lazzari, Arrigo Lora Totino, Leonardo Mosso, Adriano Spatola…), curate entrambe da Francesco Poli, Sollazzo ottico (con Carla Accardi, Daniele Galliano, Luigi Mainolfi, Fausto Melotti, Aldo Mondino, Piero Ruggeri, Salvo…), curata da Filippo Fossati e Kunstkammer | Mirabilia Artificilia (con Vasco Bendini, Laura Castagno, Nicolay Diulgheroff, Piero Simondo, Luigi Veronesi…), curata da Olga Gambari, ne sono stati un esempio.
Roccatre Art Gallery was founded in Turin in 2003 by Alessandro Vittorio Toppino, in the historic and central via della Rocca. At the beginnings it followed the steps of Le Immagini, an art gallery famous for promoting twentieth century artists. For about ten years, Roccatre Art Gallery has focused on works of nationally and internationally renowned artists from the period between the 1950s and 1970s, with personal and collective exhibits and with internationally renowned fairs. In the last period it wants also give prominence to singular artistic events introduced by important critical texts. The exhibits Intorno alla Maison Poétique and Sul progetto: pensieri e riflessioni (Sandro De Alexandris, Beppe Devalle, Marco Gastini, introdottiEmilio Isgrò, Gino Gorza, Giorgio Griffa, Bice Lazzari, Arrigo Lora Totino, Leonardo Mosso, Adriano Spatola…), both curated by Francesco Poli, Sollazzo ottico (Carla Accardi, Daniele Galliano, Luigi Mainolfi, Fausto Melotti, Aldo Mondino, Piero Ruggeri, Salvo…), curated by Filippo Fossati and Kunstkammer | Mirabilia Artificilia (Vasco Bendini, Laura Castagno, Nicolay Diulgheroff, Piero Simondo, Luigi Veronesi…), curated by Olga Gambari, were an example of this.
Exhibits
06.12.2024 - 11.01.2025
opening: 05.12.2024
06.12.2024 - 11.01.2025
Mostra #1 |
ARTISTI : fritz baumgartner | agostino bonalumi | antonio carena | eugenio carmi | jordi carreras | felice casorati | laura castagno | sandro chia | beppe devalle | piero fonio | lucio fontana | franco gentilini | daniele galliano | luigi mainolfi | fausto melotti | valerio miroglio | mattia moreni | ennio morlotti | enrico paulucci | achille perilli | mino rosso | piero ruggeri | atanasio soldati | giuseppe spagnulo | luigi veronesi
Empatie presenta una ventina di opere scelte che, seppur diverse, riescono perfettamente a dialogare tra di loro in una sorta di empatia reciproca suscitando emozioni uniche nel fruitore. Ampliando infatti il significato del termine empatia (sento con te), formulato nel 1917 da Edith Stein, la rassegna sperimenta la possibilità di affiancare artisti diversi ponendo particolare attenzione ai materiali e alla loro diversa fisicità. Una preziosa ed eterea carta di Lucio Fontana del 1949 a confronto con la materica composizione inedita di Ennio Morlotti; una rara marina di Franco Gentilini su tela sabbiata del 1964 si confronta con un coevo Enrico Paulucci informale; due accattivanti Luigi Veronesi a fianco di un Agostino Bonalumi del 1972 che spicca per la sua progettuale tridimensionalità; la potenza di Mattia Moreni a fianco di un’opera storica di Fritz Baumgartner; un’accurata selezione di disegni di Felice Casorati, Fausto Melotti, Piero Ruggeri e Atanasio Soldati.
Mostra #2 |
Le “Metamorfosi della ballerina Giselle”, ultime creazioni in ordine di tempo di Giorgio de Silva, rientrano nel progetto complessivo denominato “Tanzen” che l’autore produce dai primi anni ’70. All’inizio sotto forma di progetti a matita, poi di costruzioni piccole e grandi fatte di cartone e carta, metallo, frammenti d’ogni genere, i più disparati che, una volta assemblati, si trasformano in volumi d’alone magico, misterico. Scritture, architetture, cornici entro le quali il disordine fatto di figurine ritagliate, palline, vetri, reliquie arrugginite, si trasforma nel tempio di eroi, di saltimbanchi, d’imperatori e principesse, di santi, di atleti e di strani esseri; miti inventati da un abile giocatore con il gusto per l’azzardo e costantemente in fuga dal mondo moderno. Costruzioni che guardano obliquamente alle avanguardie dei primi del ‘900 e alla Pop Art; ai Merz di Schwitters, alla Valigia di Duchamp, agli Oggetti d’affezione di Man Rey, a Cornell, Max Ernst, Bellmer, Calder, Lichtenstein e al museo Miki Mouse di Oldenburg; ma anche a molta letteratura, in particolare all’ironia macchinosa di Raymond Roussel, e poi a Verne, Jarry, Breton, mescolando la “Terra desolata”, la Bhagavata Gita, la cupezza dissacrante di Sade, le strisce di Tex Willer. Un mondo eccentrico, creativo e fantasioso che usa il detrito, lo scarto, la citazione colta per creare nuovi organismi unici, originali, provocatori e plastici: vivi. Oggetti per tutti, per un pubblico trasversale non conformista che ama crittografare. Costruzioni per divertire e stupire, opere che ognuno può leggere e interpretare in libertà assoluta. Perché nulla significano tutto significano. Giorgio de Silva un’artista in bilico sul precipizio del bricolage per una ricerca limite, speculare ma di sfuggente somiglianza. Tanzen piccole Wunderkammer tempietti esoterici simbolico-alchemici: “Memorie da nessun luogo”.
BIOGRAFIA Giorgio de Silva Giorgio de Silva, nato a Milano il 27 Luglio del 1947, studi artistici e laurea in architettura al Politecnico di Torino. Con l’architetto Oliva Mazzarelli è stato titolare e responsabile artistico dello Studio De Silva Associati, fondato dal padre Emilio nel 1961. Ha lavorato nel campo della comunicazione pubblicitaria, della grafica, del design, delle arti visive e dell’architettura. È stato consulente per l’immagine e la pubblicità di importanti soggetti privati e enti pubblici: ha creato l’immagine istituzionale di aziende, musei e teatri. Come artista designer ha esposto le sue opere “Tanzen” in diverse gallerie private di Torino: Documenta, Salzano, Peola. Nel 1991 la Regione Val d’Aosta gli ha dedicato una mostra personale “Memorie da nessun luogo” alla Torre dei Signori di Porta Sant’Orso ad Aosta a cura di Antonio Ficarra (catalogo edito da Musumeci). Sempre in Val d’Aosta i suoi lavori si trovano al Castello Gamba di Arte Moderna e Contemporanea (catalogo edito da Silvana Editoriale). Fin da giovanissimo impegnato nella vita sociale di Torino, è stato promotore e animatore di attività culturali e sportive: nel 1981 ha fondato con amici l’Associazione Cinematografica Movie Club, un cineclub senza scopo di lucro per la conoscenza e la promozione della storia del cinema. Dal 2019 collabora alla sezione cinema della rivista online di architettura «IN/Arch Piemonte». Per i tipi di Lindau nel 2022 è uscito “L’architettura nel cinema” che ha ottenuto il Premio Bruno Zevi per la diffusione della cultura architettonica (In/Architettura 2023 – Regione Piemonte e Valle d’Aosta) ed è stato segnalato per il premio Compasso d’oro dell’Associazione per il disegno industriale. Sempre per i tipi di Lindau è in libreria il suo ultimo saggio “Il Design nel Cinema”.
ORARI martedì-sabato 10.30-12.45 15.30-19.30
20.09.2024 - 09.11.2024
opening: 19.09.2024
20.09.2024 - 09.11.2024
Testo critico di Francesco Poli
La galleria Roccatre inaugura una mostra che vuole essere un piccolo tributo all’amicizia tra due grandi artisti del panorama artistico torinese di fama nazionale e internazionale, Marco Gastini (Torino 1938 – 2018) e Luigi Mainolfi (Rotondi 1948). Il pittore e lo scultore erano legati da un rapporto di grande amicizia e stima reciproca seppur con una differente visione dell’arte. L’esposizione vedrà confrontarsi una straordinaria selezione di opere molto significativa del lavoro dei due maestri; vedremo dialogare i cromatismi e l’utilizzo dei diversi materiali di Marco Gastini (come il piccolo plexiglass del 1970, la monumentale opera del 1989 dal titolo L’albero di rugiada e il Quadrello blu su tela e ferro del 2002), con gli straordinari lavori in terracotta, bronzo e ferro di Luigi Mainolfi (“Città bronzetto” del 1987, “Città” in terracotta del 1990 e “Paesaggi” in ferro del 1995 per citarne alcuni).
ORARI martedì-sabato 10.30-12.45 15.30-19.30
03.05.2024 - 08.06.2024
opening: 02.05.2024
03.05.2024 - 08.06.2024
MOSTRA 2
STEFANIA RICCI | NEL MONDO DELLE MERAVIGLIE
Stefania, artista, sognatrice, immersa in un mondo di stupore per la genialità della Natura, che in ogni suo frammento racchiude segreti ed incantesimi. Come esprimere anche solo una scintilla di tanta grandiosa bellezza? La risposta Stefania la trova nell’espressione artistica, che lei definisce una meditazione una interpretazione ma soprattutto un gioco. Le immagini che ci propone sono il risultato compositivo di elementi semplici, a volte quasi invisibili, restituiti a noi e rinnovati, dalla magia della fotografia, intesa nel senso letterale come scrittura della luce. Un lavoro ibrido, che incorpora alla tecnica fotografica, la pittura ed il disegno. La sua caleidoscopica visione si realizza mescolando luce ed ombra, realtà e illusione, un portale verso una realtà parallela, dove incontriamo l’intimità della natura, ma anche l’artefatto dei mirabilia, la riflessione dei teatri d’ombra, l’inquietudine di vasi custoditi da draghi, creature che si ritrovano anche in fiumi e laghi visti dall’alto, fino ad una nuova serie dove per la prima volta nella sua produzione, il colore si mette in scena e come spettatori ne ammiriamo le evoluzioni.
Biografia breve
Stefania Ricci, nata ad Ivrea (TO) nel 1974, si diploma con lode nel 1999 all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dal 1998 al 2002 collabora con il museo di arte contemporanea Castello di Rivoli, come ideatore e operatore di attività didattica. Nel 1998 ha esordito con “Still”, ritratti ed ambienti avviluppati da teli bianchi, esponendo su invito di Franz Paludetto al Castello di Rivara (TO) in una personale curata da Maria Teresa Roberto. Da allora partecipa a diverse collettive a Torino, Genova, New York (“Nursery Cryme” al Williamsbourg Art & Hystorical Center), Milano, Modena cercando sempre nuove ispirazioni: dopo un workshop con il fotografo George Rousse, realizza un lavoro dedicato alle nature morte esposto nel 2002 da Art&Arts di Torino e nel 2003 da Angelo Falzone a Manheim. Nel 2003 elabora le prime immagini a contatto con fili d’erba gettati sulla carta sensibile – esposte nella mostra Versus VIII – nel 2004 realizza un progetto installativo-fotografico, con i primi lavori della serie Insiemi naturali, in collaborazione con il comune di Ivrea per l’antica Sinagoga della città. Consolida il lavoro sulla natura cercando una sintesi tra traccia, ombra, immagine figurativa ed astratta. Con il ciclo degli insiemi naturali che continua tutt’oggi, partecipa a varie mostre ed è finalista al “Premio Cairo Arte 2005” mentre negli anni successivi comincia cicli di lavoro dedicati ai Mirabilia. Un lavoro estrapolato dal ciclo “Collezione di farfalle”, una Hanukkah, viene accolto nella collezione dei lumi della sinagoga di Casale Monferrato e, nel 2010 viene esposto a Parigi al museo d’Art et Histoire du Judaisme. Su quest’ultima linea nascono ricerche sugli insetti, sui vasi cinesi, sui diorami, sui tappeti orientali, sugli ex voto, sui teatrini fino al recente “Mappe stellari” installazione fotografica in cui le immagini si animano di micro movimenti grazie ad un intervento di video mapping, presentato al MIA Fair 2016 dalla galleria Rob Shazar, e a Palazzo Ducale di Genova lo stesso anno. Nel 2017 presenta il Lavoro Insiemi naturali in una nuova veste alla mostra personale al Broletto di Pavia. Nel 2019 espone due grandi installazioni fotografiche dedicate una al ritratto velato, una ai vasi cinesi, a Vercelli nella sede del museo archeologico Leone in occasione della mostra “Extra”, lo stesso anno partecipa alla mostra “dal dagherrotipo al digitale” al Museo della Tecnica Elettrica a Pavia. Nel 2019 partecipa alla fiera internazionale Parigi fotofever, e nel 2020 in occasione del 15th photofestival, espone alla galleria Melesi di Lecco in occasione della mostra “Analogie Latenti”, ed entra a far parte della collezione Oscar Damiani, e della Fondazione 3M. Nel 2021 Da’ vita al progetto “Ianus”, con la collaborazione del fotografo Gianni Oliva, propone di ritrarre architetture e persone nel luogo di lavoro, laddove una grande realtà produttiva, sta per cambiare natura. Con tale progetto oggi racconta la realtà della Olivetti di Ivrea il cui pensiero e le cui architetture sono patrimonio UNESCO.
ORARI martedì-sabato 10.30-12.45 15.30-19.30