Exhibit
24.05.2019 - 16.11.2019
opening: 24.05.2019
24.05.2019 - 16.11.2019
La Galleria Giorgio Persano presenta la personale di Paolo Cirio Systems of Systems. Da oltre quindici anni, l’artista concettuale, hacker e attivista politico, attraverso le sue opere indaga i temi della privacy, del potere, dell’economia e della proprietà intellettuale nella società dell’informazione. Con questa mostra, ispirata alle esposizioni Information al MoMA e Software al Jewish Museum nel 1970, Cirio investiga l’ambiente socioeconomico contemporaneo.
Le opere selezionate per lo spazio di Via Principessa Clotilde affrontano gli attuali sistemi politici, tecnologici, economici e culturali attraverso modelli interventistici e utopici. Cirio riformula le critiche all’informazione radicate nella prima arte concettuale, introducendo i diagrammi di flusso come mezzo artistico e forma visuale. Nell’era degli algoritmi, dei big data e delle reti onnipresenti, vengono così esplorati i vari aspetti della tecnologia dell’informazione che influenzano ogni ambito del nostro quotidiano.
I diagrammi di Cirio raffigurano quindi non soltanto le forze della creazione, della conoscenza e dell’intermediazione della realtà nella società dell’informazione, ma si trasformano in oggetti estetici, immagini di operazioni all’interno delle reti di sistemi e flussi sociali, finanziari e linguistici.
Sostiene l’artista che “…lavorando spesso a livello pratico e teorico con i diversi aspetti della manipolazione d’informazione, inevitabilmente ho l’impressione di maneggiare qualcosa di quasi tangibile e di poterlo modellare conferendogli forme diverse”: il carattere schematico e funzionale del diagramma di flusso finisce così con l’incarnare la quintessenza dell’inesorabilità dell’ordine tecnocratico e, circumnavigando visivamente i canoni artistici, propone una inedita rappresentazione del nostro tempo.
Paolo Cirio (Torino, 1979). Vive e lavora a New York, U.S.A. Cirio lavora con i sistemi legali, economici e culturali della società dell’informazione. La sua pratica artistica indaga in che modo la società contemporanea sia influenzata dalla distribuzione, dall’organizzazione e dal controllo dell’informazione, rappresentandone i conflitti, le contraddizioni, l’etica, i limiti e le sue potenzialità.
Il suo lavoro è stato presentato in importanti istituzioni, tra le quali si ricordano: Gwangju Biennale, 2018; Strasburg Biennale, 2018; Benaki Museum, Athens, 2018; MIT Museum, Boston, 2017; Tate Modern, London, 2017; C/O Berlin museum, 2017; Museum für Fotografie, Berlin, 2017; Münchner StadtMuseum, 2017; Musée National d’Histoire et d’Art of Luxembourg, 2017; Haifa Museum of Art, 2017; International Kunstverein Luxemburg, 2016; ICP Museum, NYC, 2016; Gaîté lyrique, Paris, 2016; China Academy of Art, Hangzhou, 2015; Somerset House, London, 2015; Artium Museum, Vitoria-Gasteiz, 2015; Het Nieuwe Instituut, Rotterdam, 2015; Utah MoCA, 2015; Vancouver Art Gallery, 2015; Cenart, Mexico, 2015; Kasseler Kunstverein, Kassel, 2015; Victoria and Albert Museum, London, 2014; The Photographers’ Gallery, London, 2014; Open Society Foundation, NYC, 2014; TENT, Rotterdam, 2014; DOX Prague, 2014; MoCA Sydney, 2013; ZKM, Karlsruhe, 2013; CCCB, Barcelona, 2013; CCC Strozzina, Florence, 2013; MoCA Denver, 2013; MAK, Vienna, 2013; Architectural Association, London, 2013; Museum of Modern Art, Rio de Janeiro, 2012; Seoul Museum of Art, 2012; National Fine Arts Museum, Taichung, 2012; Wywyższeni National Museum, Warsaw, 2012; AEC Museum, Linz, 2011; SMAK, Ghent, 2010; National Museum of Contemporary Art, Athens, 2009; Courtauld Institute, London, 2009; PAN, Naples, 2008; MoCA Taipei, 2007; Sydney Biennal, 2007; and NTT ICC, Tokyo, 2006. Ha vinto numerosi premi, tra i quali il primo premio Golden Nica ad Ars Electronica a Linz, il secondo premio Transmediale a Berlino, l’Eyebeam Fellowship e NEA Grant con ISCP a New York.
Un ringraziamento a NOME Gallery – Berlin